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Sabato, 19 Dicembre 2020 16:22

Quando neghiamo l'evidenza In evidenza

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Quando neghiamo l'evidenza

Fina da bambini siamo dei maestri nel negare l'evidenza. Iniziamo entro i due anni a entrare in una sorta di ottundimento per allontanare la consapevolezza della morte, negandola e considerandoci in fondo esseri privilegiati che mai dovranno passare a miglior vita. La tendenza a negare l'evidenza ci accompagna per tutta la vita, sotto varie sfumature, dalle più dannose - per noi e spesso per gli altri - alle più funzionali per il nostro benessere psicologico.

Entriamo in stati di negazione in determinate occasioni: dallo "smetto quando voglio" pronunciato da tabagisti o alcolisti, al "non era violenza perché lei era consenziente", dal "non sono quel tipo di persona" al "non è come sembra". Ogni volta accediamo a una "pseudo-stupidità", cercando di negare l'evidenza ma dovendo fare i conti, nel nostro intimo, con tracce di verità inconfutabili.
Vediamo insieme i pro e i contro della negazione e dell'autoinganno.

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Sergio Omassi

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