Ho toccato l’argomento dell’assertività in precedenti puntate che puoi trovare nel mio archivio, in particolare ti ho parlato di cosa significa essere assertivi nella coppia e nel lavoro.
Sapersi comportare in modo assertivo è un aspetto molto importante per la nostra vita sociale ed è una qualità personale che andrebbe sviluppata, tramite una mirata educazione, fin dall’età evolutiva, dal momento che viviamo in mezzo agli altri, a partire dall’ingresso nella scuola per l’infanzia e in seguito per tutta la nostra vita.
Molti psicologi definiscono il ricatto come un veleno della comunicazione, inserendolo in un vero e proprio menu composto da altre velenose modalità, come la recriminazione, la predica, il biasimo, il “te l’avevo detto” e altre perle simili che, anziché farci raggiungere l’obiettivo di comunicazione, di solito ci portano a fallire e ad alimentare un’escalation simmetrica in cui l’incomprensione, il livore e spesso la rabbia, la fanno da padroni.
Mi capita spesso, nelle sessioni di coaching che tengo con i miei clienti, che alcuni di loro mi si presentino quasi del tutto esauriti per il peso quotidiano che si portano addosso, non solo in ambito lavorativo, ma anche in ambito famigliare e, dietro le quinte, ci sia la loro incapacità di dire NO, oppure la dannata predisposizione a non delegare ad altri alcune cose o, ancora, una chiara tendenza alla cosiddetta “Sindrome della Croce Rossa”.
L'assertività, come scrisse Dale Carnegie, è una delle qualità migliori che un essere umano possa avere ed è molto più difficile definire cos'è, piuttosto che cosa non è.