Nel mio studio posso aiutare solamente persone che non vivono la dimensione invalidante, ovvero, quelle che non sperimentano il disagio in ogni momento della giornata o della notte, quelle che riescono a mantenere un buon controllo della qualità della propria vita. Durante il primo colloquio mi bastano poche decine di minuti per capire se il problema è entrato nella dimensione del disagio generalizzato e in questi casi mi ritiro, consigliando al cliente un professionista più titolato, per una questione deontologica.
Tuttavia, è un argomento che mi viene spesso portato e che conosco piuttosto bene, per averne studiato le possibili sfumature, anche quelle più devastanti, sulle quali, come ho detto, non posso intervenire.
In questa puntata ti racconto qualcosa sull’abbandono, dal punto di vista di un coach, sperando di fare chiarezza su un concetto fondamentale, ovvero che in casi di disagio invalidante che tende a perdurare per troppi mesi e contagia in maniera estrema la qualità dei propri pensieri e della vita in generale, è davvero meglio rivolgersi a uno psicoterapeuta per farsi aiutare a venirne fuori.
Verso la fine della puntata ti suggerirò un libro che ho trovato illuminante su questo tema e che potrebbe esserti molto utile per essere più consapevole di ciò che può accadere nel caso di un abbandono subìto.
Buona Visione!