Fina da bambini siamo dei maestri nel negare l'evidenza. Iniziamo entro i due anni a entrare in una sorta di ottundimento per allontanare la consapevolezza della morte, negandola e considerandoci in fondo esseri privilegiati che mai dovranno passare a miglior vita. La tendenza a negare l'evidenza ci accompagna per tutta la vita, sotto varie sfumature, dalle più dannose - per noi e spesso per gli altri - alle più funzionali per il nostro benessere psicologico.
Entriamo in stati di negazione in determinate occasioni: dallo "smetto quando voglio" pronunciato da tabagisti o alcolisti, al "non era violenza perché lei era consenziente", dal "non sono quel tipo di persona" al "non è come sembra". Ogni volta accediamo a una "pseudo-stupidità", cercando di negare l'evidenza ma dovendo fare i conti, nel nostro intimo, con tracce di verità inconfutabili. Vediamo insieme i pro e i contro della negazione e dell'autoinganno.
Sappi che questa puntata è scomoda... Da anni, nel territorio delle relazioni interpersonali, fioccano i bollini di tossicità sulle persone, non appena iniziano a non darci ciò che vogliamo o…