Esiste una proposta di legge, la numero 2872, che si chiama “Disposizioni in materia di insegnamento sperimentale dell'educazione all'intelligenza emotiva nelle scuole di ogni ordine e grado”, che è stata approvata alla Camera l’11 gennaio del 2022.
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Esiste una dimensione relazionale meravigliosa, non applicabile a tutte le relazioni certo, che si chiama "Risonanza Emotiva" e crea una comunicazione che funziona come una sinfonia, ove le emozioni sono calibrate e coordinate tra i due interlocutori, dando vita a una piacevolezza dello stare insieme.
Gli studi sull'Intelligenza Emotiva, iniziati da Daniel Goleman negli anni ottanta del secolo scorso e tutt'ora in una fase molto fertile, stanno cambiando l’approccio al mondo delle emozioni, in maniera lenta ma continua, soprattutto in ambito lavorativo.
Se fino a circa trent’anni fa le aziende misuravano la validità di un candidato secondo i vecchi canoni del QI (quoziente intellettivo), oggi, nelle imprese più evolute e proiettate nel futuro, questa misurazione viene fatta su quello che possiamo abbreviare in QE (quoziente emotivo). In altre parole, si privilegiano i soggetti con spiccate attitudini relazionali come: consapevolezza di sé, gestione di sé, consapevolezza sociale e gestione delle relazioni. Tutte doti imprescindibili, ad esempio, per un leader che sia degno di questo nome.
Due amici, uno pessimista ed uno ottimista, si trovano a un certo punto in una situazione veramente difficile, una di quelle in cui non si vedono vie d'uscita.
Entrambi si fermano a pensare, ognuno per i fatti suoi, alla realtà che stanno vivendo, quando il pessimista prende la parola e dice:
"Siamo proprio in un mare di merda!"
L'amico ottimista si volta verso di lui, lo guarda sorridendo e risponde: "Bene, se gela pattiniamo!"
Sentii questa storiella da uno zio che, nella sua semplicità, stava provando a passarmi un concetto. Ero un dodicenne e il concetto passò a tal punto che oggi non ricordo nemmeno il motivo per cui zio Enos (a volte un nome la dice lunga) volle insegnarmi ad essere ottimista.
Nella mia esperienza di consulente in azienda ho incontrato molti leader, alcuni dei quali hanno avuto la mia ammirazione per la capacità di gestione e la fluidità di lavoro che riuscivano a creare nel team, muovendosi soprattutto su un lato "umano", mantenendosi umili e riuscendo ad essere ottimi punti di riferimento per ogni singolo componente del gruppo.
In questi casi fui io ad imparare molto e il mio intervento servì solamente a registrare alcune valvole che potevano lavorare ancora meglio.
Per contro, ho osservato anche manager che rendevano veritiero uno degli illuminati aforismi di Oscar Wilde che recita: "è con le migliori intenzioni che a volte si producono gli effetti peggiori".