In questa puntata vorrei rispondere a una domanda che mi sento fare spesso, soprattutto da estranei quando ci presentiamo e ci raccontiamo reciprocamente cosa facciamo nella vita.
Nel momento in cui mi definisco un formatore che tiene corsi sulla comunicazione relazionale e non verbale, la domanda che mi arriva, nove volte su dieci, è: “Perché è importante conoscere il linguaggio del corpo?”
Oggi torniamo sul linguaggio non verbale e vediamo quali indizi può offrire la parte del tronco del corpo umano, quella che va dalle spalle ai fianchi.
Il busto del corpo umano è una sorta di contenitore che ospita organi di massima importanza per la vita, come il cuore, il fegato, i reni, l’intestino e i polmoni.
Oggi torniamo sul mondo non verbale e in particolare sugli occhi, dei quali abbiamo già parlato alcune volte in altri video precedenti, ma non abbiamo ancora toccato le sfumature che saranno protagoniste di questa puntata.
La paura, che è una delle emozioni fondamentali, prevede che ci sia un rapporto di causa-effetto, una minaccia immediata, ben chiara alla parte razionale, quindi si tratta di un’emozione salvifica perché, davanti a un pericolo tangibile, ci permette di attivare le risposte idonee a salvaguardarci.
La paura del cambiamento è una delle paure più grandi dell’essere umano e lo sa bene qualsiasi operatore dell’aiuto emotivo, dallo psicoterapeuta al coach. Si tratta di una paura che lavora nel sottobosco, che spesso non è nemmeno cosciente e si trasforma in una vera e propria resistenza al cambiamento che ha molto a che vedere con l’omeostasi, uno dei concetti più importanti e centrali della biologia.
Purtroppo, nella nostra cultura - e in generale in tutte le culture occidentali - c’è da sempre uno scarso interesse riguardo al fatto che ogni giorno, in ogni luogo del mondo in cui esistono interazioni tra esseri umani, il linguaggio del corpo continua a essere una forma di comunicazione, seppur ormai si muova sotto la soglia della nostra coscienza.
Una delle domande che ricevo più spesso dai miei allievi durante i corsi è se esiste una differenza tra la parte sinistra del corpo e quella destra. Parlarne fa parte, ovviamente, del programma didattico, ma la maggior parte delle volte la domanda arriva prima che io sia arrivato a quell’argomento, il che dimostra che è un interrogativo molto presente nella mente delle persone che si avvicinano al mondo della comunicazione non verbale.
Probabilmente anche tu hai avuto a che fare con un cliente arrabbiato o insoddisfatto e purtroppo può capitare anche ai più precisi di incappare in qualche magagna che fa innervosire il cliente, o in un cliente che ha solo voglia di rompere le scatole per cose di poca importanza.
Alcuni manuali sulle strategie di persuasione insegnano che il bravo operatore è colui che cerca di riflettere le posture e di assumere lo stile comunicativo del proprio interlocutore, in modo da instaurare con lui una forte connessione emotiva.
Nel mondo del linguaggio del corpo esiste una moltitudine di segnali corporei inconsapevoli, i cosiddetti “atti subliminali”, dove “subliminali” sta a indicare proprio che si muovono sotto la soglia della nostra coscienza. Anche il sorriso è una delle sfumature della comunicazione non verbale.