Nella scorsa puntata di Briciole di Comunicazione (la trovi qui) ti ho parlato del fatto che, nonostante molti "esperti" dichiarino il contrario, non esistono segnali non verbali che indichino con certezza se una persona sta mentendo.
Come esperto di comunicazione non verbale, la domanda che ricevo in assoluto più volte è proprio "Ma è davvero possibile smascherare chi mente?"
Chi mi segue conosce l’annosa battaglia che porto avanti contro gli pseudo-formatori che propongono corsi dal titolo simile a “impara a scoprire chi ti mente!”, propinando per certezze alcuni segnali non verbali che nemmeno i più autorevoli esperti mondiali assumono per prove certe di menzogna.
[Tempo di lettura: 4 minuti] Esiste un semplice test, utilizzato in un interessante studio del 1984 realizzato al Brooklyn College, per capire se un individuo è predisposto alla menzogna. Vietato divorziare, però.
Chi mi conosce sa bene della battaglia che porto avanti da sempre contro i millantatori di tecniche infallibili per smascherare la menzogna.
In ogni mio corso dedicato al linguaggio del corpo, specifico più volte che si dovrebbe diffidare di questi figuri, che hanno a cuore solamente il proprio portafogli, promettendo cose che scientificamente non sono assolutamente provate, anzi, è provato esattamente il contrario. Ma ovviamente è un attimo riempire una sala di allievi promettendo questo tipo di sapere.
Sono convinto che avrei molti più lettori per questo articolo se l'avessi intitolato "Quali sono i segnali per capire chi ti sta mentendo?" Non è un caso, infatti, che molti formatori che insegnano il linguaggio del corpo usino formule di questo tipo per reclutare iscritti, sostenendo di saper riconoscere al 100% un bugiardo e di sapere insegnare come scoprirlo.
Personalmente ho sempre cercato di tenermi lontano da simili affermazioni, poichè scoprire chi sta mentendo non è una cosa che ha a che fare con la scienza: sebbene si possano cogliere una serie di indizi, sia sul piano verbale che su quello non verbale, la certezza di menzogna in atto è molto difficile da raggiungere, poiché le emozioni del soggetto possono dar vita a segnali non verbali dovuti a stress generico e non per forza a stress generato dal dire il falso.
Si parlò molto del poligrafo (detto anche macchina della verità), tuttora utilizzato in ambito penale, come uno strumento infallibile quando venne inventato. Questa macchina "registra diverse caratteristiche fisiologiche di un individuo (quali la pressione del sangue, il polso arterioso e la respirazione) mentre il soggetto è chiamato a rispondere a una serie di domande, misurando i cambiamenti emotivi e psicologici in tali misurazioni verificatisi durante l'interrogatorio." (wikipedia.org)
Credo esista una certa confusione tra i concetti di autostima e sicurezza di sé. Spesso tendiamo ad assimilarli allo stesso significato, ma presentano due caratteristiche inconsce ben distinte.
La sicurezza di sé è il grado di efficacia che una persona ritiene di poter raggiungere in una particolare situazione o cimentandosi in una precisa sfera di competenza.
L'autostima, invece, è il canone di misura di quanto una persona piace a se stessa, o si ritiene degna di ricevere e godere le cose belle della vita.