Credo che tutti voi abbiate sentito parlare del linguaggio del corpo e della comunicazione non verbale (CNV).
In commercio esistono parecchie pubblicazioni su questo tema, dalle più scientifiche alle più dozzinali; sui settimanali se ne parla spesso; ci sono serie televisive dedicate, come Lie to me e The Mentalist.
Esistono varie scuole di pensiero sulla CNV: alcune insegnano a leggere le micro espressioni del viso (la serie televisiva Lie to me è basata proprio su questa visione), altre, come quella da cui provengo che si chiama comunicazione analogica non verbale, interpretano i pruriti che scattano durante il dialogo e i conseguenti toccamenti del proprio corpo.
Io stesso ne ho parlato in uno dei miei primi articoli su questo blog: Il linguaggio del corpo, una lettura al di là delle parole.
Ho notato che nella stragrande maggioranza della sua divulgazione abbiamo parlato molto più di come leggerla sugli altri, e sottovalutato troppo spesso di raccontarvi la sua valenza eccezionale nell'auto-lettura e in quello che ci può offrire nei termini di autoconsapevolezza e benessere personale.
Alcuni manuali sulle strategie di persuasione insegnano che il bravo operatore è colui che cerca di riflettere le posture o di assumere lo stile del proprio interlocutore, in modo da instaurare con lui una connessione emotiva.
La PNL (Programmazione Neurolinguistica) parla da anni della tecnica del ricalco, detta anche rispecchiamento, che si suddivide in una serie di tipologie di ricalco: formale, paraverbale, emotivo, culturale e verbale.
Alla luce dei più recenti studi in materia di persuasione, sembra che non sia più così vero che l'interlocutore si faccia persuadere facilmente da questa tecnica, che ormai, forse per averne sentito parlare spesso, vede come un atteggiamento di falsità.
Malcom Gladwell, sociologo canadese, giornalista scientifico del Washington Post e autore di numerosi saggi divenuti Best Sellers, ad esempio, parte da un punto di vista opposto.
Negli ultimi anni sono stato chiamato da varie aziende per selezionare o assistere silenzioso a selezioni del personale, così ho raccolto una certa quantità di dati e di impressioni, che vorrei condividere con voi, nella speranza che possano esservi utili qualora vi trovaste in una situazione del genere.
Innanzitutto, al di là dell'ovvio - che per esperienza così ovvio non è, chi si candida per un posto di lavoro dovrebbe essere consapevole che si sta mettendo "in vendita".
La prima impressione è quindi fondamentale, ma come si forma? Quali sono le leve su cui viene misurata nel bene e nel male?
Del linguaggio non verbale e della sua rilevanza nella comunicazione ho parlato più volte nei miei articoli su questo Blog, basta scorrere l'archivio per trovarne parecchi.
Oggi vorrei dare alcuni spunti riguardo al linguaggio non verbale dei leader: come si muovono le persone che hanno un ruolo di guida per gli altri?
Innanzitutto credo sia buona cosa ricapitolare i principi cardine della materia, tenendo a mente che la comunicazione non verbale si esprime soprattutto attraverso i seguenti cinque canali:
CINESICO (i movimenti e la gestualità).
PROSSEMICO (la gestione degli spazi e delle distanze tra gli interlocutori).
APTICO (la modalità di contatto e auto-contatto manuale).
VOCALE (intonazione, intensità, ritmo e tono della voce, suoni non verbali che emettiamo, come sospiri, raschiamenti della gola, suoni nasali, ma anche silenzi).
CRONEMICO (i tempi della comunicazione: pause, ritmo, alternanza dei turni tra chi parla e chi ascolta, interruzioni dominanti).
Cosa significa "sedurre"?
Sedurre è un verbo che etimologicamente deriva dal latino sedŭcere, composto dalla particella se, che significa a parte, via da e il verbo dŭcere che significa condurre, quindi nel suo significato originario sta per trarre in disparte. Alcuni ne fanno una lettura differente, partendo da secum ducere, che significherebbe condurre a sé.
In ogni caso, nell’accezione più comune oggi, quando pensiamo a questo verbo immaginiamo di invitare a cena qualcuno che ci in-teressa sessualmente, poi a vedere la nostra collezione di farfalle, poi a sedersi con noi sul divano e in seguito, di grazia, a copulare felicemente insieme a noi.
Per il latini non era così riduttivo: l'antica espressione suggeriva l'idea di accompagnare qualcuno verso la propria idea, coinvolgerlo, ottenere un consenso.
Anche un prodotto può essere seduttivo e condurci a se stesso, i pubblicitari lo sanno bene.
Ci sono vari aspetti da considerare osservando una coppia che scoppia. Sono infinite le cause di contrasto che portano alla chiusura di un rapporto: dal tradimento di intesa al tradimento fisico, dall'incomprensione reiterata alla noia della mancanza di misteri, dai troppi misteri alla gelosia, dalla mancanza di stima e considerazione ai dubbi ossessivi sull'altro, da come educare i figli alla scelta degli sport adatti a loro, da suocere opprimenti a suocere menefreghiste (sembra che esista sempre "un buon motivo" su cui costruire un fastidio nei loro confronti) e potrei continuare la lista per pagine e pagine.