Prendiamo il primo vocabolario di lingua italiana che abbiamo a portata di click, ad esempio Garzanti, e leggiamo la definizione della parola STUPIDO: tardo nel comprendere, ottuso di mente, poco intelligente.
Nella notte tra sabato 24 e domenica 25 marzo 2018, allo stagno Meder nel territorio di Serle (BS) è avvenuta una grave tragedia. Una tragedia ambientale di cui i media locali hanno parlato a lungo, per la quale si sono indignati ovviamente i cittadini, i cacciatori e tutte le associazioni ambientaliste (approfondisci QUI).
Al di là dell'immane disastro, della violenza che ogni essere umano subisce quando accade un evento di questo tipo al pianeta, in molti si sono domandati "Perché fare una cosa del genere?". Da ciò che ho letto, la risposta suggerita dai media è quella di uno sfregio pianificato da qualcuno che non è d'accordo sulle nuove e virtuose politiche ambientali per la salvaguardia degli anfibi portate avanti dal Comune.
Personalmente vedo un'altra ipotesi possibile, meno macchiavellica ma, forse proprio per questo, più probabile: sono stati degli stupidi a compiere quel gesto.
Fin da bambini siamo stati abituati, chi più chi meno, a sentirci chiamare stupidi qualche volta, da amici, da insegnanti vecchio stampo, da genitori, da preti e compagnia bella. Credo inoltre che la maggior parte di noi abbia a sua volta dato questo titolo a qualcuno, magari solo col pensiero.
Prendiamo il primo vocabolario di lingua italiana che abbiamo a portata di click, ad esempio Garzanti, e leggiamo la definizione della parola STUPIDO: tardo nel comprendere, ottuso di mente, poco intelligente.
Chi ha avuto a che fare con uno o più stupidi nella vita, leggendo una definizione del genere potrebbe pensare "Magari!". Sì, perché lo stupido non è solamente tardo nel comprendere, ottuso di mente e poco intelligente. Lo stupido fa danni.