Il pianto, pur nell’espressione comune di dolore, presenta sfumature diverse a seconda che a piangere sia un neonato, un bambino oppure un adulto.
Quanto è importante la comunicazione non verbale e la sua conoscenza almeno basilare sono stati spesso temi dei miei video. A cosa si dovrebbe stare attenti durante le fasi di un colloquio di lavoro? Quanti sono oggi i recruiter, o selezionatori, che conoscono questo linguaggio e sanno leggere tra le righe dei tuoi atteggiamenti corporei? Sono sempre di più.
Quante volte, nel momento in cui hai perso le staffe, ti sei sentita o sentito dire “datti una calmata!”? E… sei riuscita o riuscito a calmarti davvero grazie a un semplice invito a farlo? Be’, credo proprio di no.
Un modo di dire popolare racconta che quando ci prudono le mani significa che ci stiamo arrabbiando. Nell’ottica del linguaggio analogico del corpo, scoperto dallo Psicologo Stefano Benemeglio negli anni ’60 del secolo scorso, le cose non stanno proprio così.
Il mondo della Comunicazione non Verbale e del Linguaggio del Corpo è davvero molto vasto e molto si può dire sugli occhi e su come li usiamo nella relazione.
Esistono dei segnali che il nostro corpo emette quando viviamo un’incongruenza tra la parte logica e la parte inconscia, ovvero tra ciò che pensiamo - o che vogliamo far credere di pensare - e ciò che realmente sentiamo nel nostro intimo.
Spesso ci lamentiamo per essere stati accolti male, senza sorrisi, senza calore, in posti pubblici oppure in negozi.
Dalla notte dei tempi l'essere umano, unico nel regno animale a vivere una spinta del genere, si fa domande sulla propria identità. Seppure i filosofi prima, gli psicologi poi si sono dati - e si danno tuttora - un gran da fare per rispondere a domande come questa, tra la gente comune non per tutti si fa largo un tale desiderio di consapevolezza.
Per molti di noi le relazioni sul lavoro rimangono su una superficie emotiva che ci impone di non aprirci mai del tutto con un collega, tranne in rare occasioni, che si verificano con colleghi particolarmente in sintonia con i nostri valori, cosa sempre più rara.
Esiste una dimensione relazionale meravigliosa, non applicabile a tutte le relazioni certo, che si chiama "Risonanza Emotiva" e crea una comunicazione che funziona come una sinfonia, ove le emozioni sono calibrate e coordinate tra i due interlocutori, dando vita a una piacevolezza dello stare insieme.