Saper chiedere scusa è una vera e propria arte, che sembra patrimonio di pochi nel mondo in cui viviamo. Ormai è chiaro che un leggero tratto narcisistico di personalità lo abbiamo tutti, chi più chi meno, immersi come siamo in una società che alimenta continuamente l’egolatria, che tende a mettere ognuno di noi al centro e a farlo concentrare, quasi esclusivamente, sui propri bisogni, piuttosto che su quelli degli altri, persone amate comprese.
La seduzione si è trasformata da un investimento di risorse che richiedeva tempo e impegno ed era appannaggio soprattutto dei maschi, a una sorta di lotteria, dove per arrivare alla conquista anche le donne ormai tendono a puntare velocemente e su più ruote, per ampliare le possibilità.
Purtroppo, nella nostra cultura - e in generale in tutte le culture occidentali - c’è da sempre uno scarso interesse riguardo al fatto che ogni giorno, in ogni luogo del mondo in cui esistono interazioni tra esseri umani, il linguaggio del corpo continua a essere una forma di comunicazione, seppur ormai si muova sotto la soglia della nostra coscienza.
Essere lasciati dopo un lungo periodo di relazione di coppia non è facile per nessuno perché, al di là dell’ovvio, un rapporto durato per mesi o per anni innesca, inevitabilmente, la dimensione dell’attaccamento, inteso come riconoscimento del partner nella veste di una base sicura, di persona che sa prendersi cura di noi, sa accudirci, proteggerci, confortarci e perché no, anche coccolarci.
C'è ancora qualche giorno per entrare in quel negozio, scegliere quell'oggetto, sentire quella strana ondata di piacere che ci invade via via sempre più intensamente, fino a portarci a mettere mano al portafogli, pagare, imbustare, uscire dal negozio con il trofeo e solo allora domandarci... ma avrò scelto bene?
Una delle domande che ricevo più spesso dai miei allievi durante i corsi è se esiste una differenza tra la parte sinistra del corpo e quella destra. Parlarne fa parte, ovviamente, del programma didattico, ma la maggior parte delle volte la domanda arriva prima che io sia arrivato a quell’argomento, il che dimostra che è un interrogativo molto presente nella mente delle persone che si avvicinano al mondo della comunicazione non verbale.
Probabilmente anche tu hai avuto a che fare con un cliente arrabbiato o insoddisfatto e purtroppo può capitare anche ai più precisi di incappare in qualche magagna che fa innervosire il cliente, o in un cliente che ha solo voglia di rompere le scatole per cose di poca importanza.
La collera è una di quelle emozioni che, se da un lato ci permette di buttare fuori il nostro desiderio di opposizione riguardo a una situazione, dall’altro può sfociare in rabbia furiosa e culminare in atteggiamenti distruttivi nei confronti di oggetti, di altre persone o anche di noi stessi.
Ci sono varie scuole di pensiero sulla lettura del linguaggio del corpo dell’essere umano e capita, approfondendole singolarmente come ho fatto io, di trovare alcune incongruenze tra loro. Ad esempio, la scuola che trovo più interessante e che continuo a divulgare anche in aula, quella di Stefano Benemeglio e del suo Linguaggio Analogico del corpo, vede ogni movimento della bocca e delle labbra come un segnale inconscio di gradimento, mentre altre scuole americane suddividono i movimenti della zona orale in sfumature differenti, arrivando anche a dichiarare che il portare le labbra all’interno della bocca sia un segnale di ansia.
Esistono vari tipi di gelosia, dalla più fisiologica e naturale quando è ben gestita da chi la vive, a quella ossessiva e quindi ingestibile che diventa patologica e che rovina irrimediabilmente la coppia.